Cos’è la pompa di calore
La pompa di calore o per comodità abbreviata PdC, è una macchina termica in grado di estrarre calore da una fonte naturale (aria, acqua o terra) a temperatura più bassa e trasferire l’energia termica a una fonte a temperatura più alta per produrre acqua calda o riscaldamento (a pavimento, radiatori o fancoil) senza l’utilizzo della caldaia a gas ma utilizzando l’energia elettrica.
La termodinamica afferma che il calore non può trasferirsi spontaneamente da una temperatura minore, ad esempio aria esterna fredda, ma questo trasferimento è invece reso possibile nella PdC dall’impiego di energia meccanica di un compressore che opera con lo stesso principio del frigorifero e del condizionatore d’aria.
Nel ciclo frigorifero di un PdC un gas denominato “freon” ha la proprietà di assorbire calore dalla fonte naturale fredda e poi, a seguito di una compressione meccanica, cederlo all’impianto di riscaldamento o all’acqua calda sanitaria. L’energia termica resa all’impianto è generalmente maggiore di quella spesa dal compressore alimentato elettricamente per eseguire la compressione.
Prestazione stagionale della PdC
In termini pratici il costo dell’energia termica resa all’impianto è condizionata dal costo dell’energia elettrica assorbita dal compressore durante tutto l’arco di funzionamento invernale.
Il coifficiente di prestazione riferito a tutta la stagione di riscaldamento è lo SCOP acronimo inglese di Seasonal Coefficient of Performance in vigore dal 1 gennaio 2013, che tiene conto delle effettive condizioni di lavoro della macchina, ad esempio spegnendo e accendendo la macchina secondo tempi prestabiliti oppure parzializzando la potenza del compressore variando il numero dei giri, cosidetto funzionamento inverter, adeguandosi in modo efficiente alle richieste di energia termica, ad esempio quando c’è da mantenere in temperatura l’acqua calda nel boiler.
Per aiutare nella comparazione delle varie pompe di calore la legge ci viene in aiuto definendo delle metodologie di calcolo dello SCOP. Per le pompe di calore per applicazioni residenziali ha anche introdotto il concetto di Classe Energetica, in cui la lettera A seguita da tre + indica la prestazione migliore.
Un’altra informazione importante da valutare nella scelta della PdC riguarda la temperatura dell’acqua nell’impianto che si ha in casa. Più è bassa la temperatura dell’acqua, meno energia verrà utilizzata dalla pompa di calore per riscaldarla; quindi più bassa sarà la temperatura dell’acqua più efficiente risulterà, in generale, l’impianto di riscaldamento a pompa di calore.
Le pompe di calore nella propria Etichetta Energetica indicano a quale temperatura dell’acqua si riferisce il coefficiente di prestazione stagionale (SCOP): 35°C o 55°C. Nè consegue che la migliore condizione si ottiene quando fuori sono 7°C e l’acqua a 35°C, la peggiore condizione quando fuori sono -7°C e l’acqua a 55°C
Percui per godere di una migliore efficienza energetica è raccomandato avvalersi dell’aiuto di un progettista per individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Fonti: Nicola Taraschi, Termotecnica per tutti – Samuele Trento, Tutte le risposte alle 24+5 domande sulle pompe di calore – Pompe di calore: tre informazioni che devi conoscere su www.toshibaclima.it – Funzionamento della pompa di calore su www.viessmann.it
Il carburante preferito di Emanuele è il caffè, quindi se questo post e se Appunti di un termoidraulico ti è stato utile in qualche modo, apprezzo un rabbocco !!
